“Scusa hai cinque minuti per fare due chiacchiere?”
Quante volte sono venuti alla tua scrivania con qualche considerazione da fare insieme a te su un progetto o un lavoro che avevi gestito tu? Se te lo ricordi molto chiaramente può darsi che tu abbia registrato solo le critiche e magari per te il feedback è diventato giudizio sulla persona.
Niente di più sbagliato.
Ma da cosa dipende la tua reazione? Da te, naturalmente! Ricordati che le reazioni che hai dipendono da te sempre. In seconda battuta, la percezione che hai dipende da chi ti dà il feedback e dal “sistema di credenze”, ossia ti verrà più spontaneo mettere in atto il miglioramento che ti chiedono se credi che la tua azienda meriti il tuo impegno.
A questo punto la domanda che ti stai ponendo è più che legittima.
Esiste un modo perfetto di dare un feedback?
Il feedback deve essere su comportamenti e situazioni specifiche, orientato al futuro e molto dettagliato. No a frasi criptiche, sì a dettagli e suggerimenti chiari.
Se hai un buon manager- o lo sei tu - vedrai che il feedback integrerà anche delle domande: serviranno per spingerti a prendere parte al processo di miglioramento.
Per esempio: “Quali aspetti avresti potuto gestire diversamente?” farà in modo di proiettarti su azioni future in maniera consapevole. E la consapevolezza è fondamentale per il miglioramento.
Esiste una tecnica molto usata per dare dei feedback, quella del sandwich.
Ingredienti per la tecnica sandwich perfetta:
riconoscere alla persona cose e aspetti positivi sottolineandone l’importanza (prima fetta di pane)
fornire due esempi concreti da integrare per migliorare (imbottitura del panino) che va introdotta con una “e” congiunzione e mai con un “ma, però”, ossia elementi che facciano intuire il volersi discostare dai riconoscimenti iniziali.
ribadire gratitudine per il lavoro svolto, fiducia e incoraggiare (seconda fetta di pane)
Fai qualche prova tu stesso e fammi sapere se nella tua vita di tutti i giorni per te funziona!
E se devi ricevere un feedback?
Ascolta con attenzione, contestualizza (ripeti con me: non è un giudizio sulla persona, è un feedback su un singolo aspetto/evento/progetto/lavoro), sii consapevole di te stesso e sfrutta l’occasione migliorarti.
BONUS: Se pensi che il tuo capo sia il peggior capo del mondo e che dia dei giudizi proprio su di te e non sul tuo operato, fermati e rileggi il post e ricorda tutto dipende da come reagisci, ricordatelo sempre. Si fa fatica all’inizio ma imparare a controllare le proprie reazioni è il regalo migliore che tu possa farti.
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