Alcuni giorni sono una lotta contro le paure e la vocina dentro che ci dice che non siamo capaci di fare qualcosa.
Come funziona?
Abbiamo un desiderio di cambiamento, ma abbiamo anche paura e ci preoccupiamo fino a paralizzarci. Da soli.
Quello che non consideriamo è che la paura fa parte del processo di cambiamento.
Al contrario, dovremmo accettare di avere paura e capire che è normale, che siamo normali.
Cosa ci servirebbe? Il coraggio.
La fai facile, dirai tu.
Lo è, perché il coraggio può essere “allenato”. Come un’abitudine.
La paura attiva uno schema di comportamento ben preciso.
Funziona così: se il tuo cervello conosce si rilassa, altrimenti si stressa e arriva la paralisi.
La percepiamo a livello mentale ma la percepisce anche il nostro corpo, a me sudano le mani, per esempio.
La buona notizia è che possiamo cambiare schema.
Basterà sintonizzarsi con le sensazioni del nostro corpo, senza cercare di giudicarle.
Potremmo fare yoga o meditazione ma se le pratiche di mindfulness non le senti adatte a te, puoi anche provare a ballare, correre, passeggiare, fare sesso.
Qual è il punto?
Semplice: aumentare l’accettazione del corpo ti aiuta ad ascoltarlo quando ti dice che c’è qualcosa che non va. L’allenamento sta nell’ascoltarsi, riconoscere che abbiamo paura di qualcosa e agire per eliminarla facendo qualcosa che ci rilassa e che ci fa arrivare vibrazioni positive. E' un circolo virtuoso.
C’è anche un altro aspetto: la vocina, dicevamo. Sì, la vocina criticona che tutti ci portiamo dentro. Quella vocina parla in base alle nostre mappe e non in base al vero territorio. Noi percepiamo attraverso le nostre lenti e la nostra esperienza del mondo. Sono proprio queste percezioni che, se ristrutturate, metteranno a tacere la vocina.
Come facciamo a ristrutturarle?
Cambiando prospettiva.
Materialmente, adottando il punto di vista di un altro.
Mi spiego: se frequentiamo o veniamo a contatto con persone coraggiose, adottare il loro punto di vista ci supporterà ad affrontare con coraggio sfide e cambiamenti.
Circondiamoci di persone che stanno facendo un percorso simile al nostro: ci aiuteranno a capire dove siamo bloccati o di cosa siamo capaci.
Io poi ci aggiungo un trucchetto in più, una domanda:
“cosa può succedermi di bello se faccio questa cosa?”
La risposta mi sblocca e mi fa agire con coraggio.
Un esercizio di PNL per gestire e superare la paura
Prima di tutto identifica la tua paura e poi potrai prenderne le distanze con un piccolo esercizio di PNL.
Chiudi gli occhi e chiediti:
Qual è la mia paura?
C'è un punto nel corpo in cui la individuo?
Che forma ha? Di che colore è?
Ora familiarizza con la tua paura e prendila tra le mani.
Ora tu non sei la tua paura, lei non è più dentro di te, siete due cose distinte.
Ora che la conosci puoi gestirla e superarla.
La strategia di "E poi?"
C'è anche un'altra strategia che mi piace molto e che trovo efficace: la strategia di "E poi?"
Funziona così: immagina quali sarebbero le conseguenze nel caso in cui decidessi di affrontare una determinata paura.
Chiediti: “Che cosa succederebbe se lo facessi?”
“E poi?"
“E poi?"
Finché arriverai alla conclusione che...non casca il mondo!
Lettera aperta alla tua paura
Un'altra strategia è quella della lettera
Dai un nome alla tua paura e scrivile una lettera iniziando con “Cara”. Scrivi di getto, senza curarti della forma e del linguaggio, non rileggere e non correggere.
Tieni la lettera per qualche settimana. Poi osserva che succede.
Spoiler: le cose scritte sono affidate al foglio e non devi più pensarci, vedrai come ti libererai facilmente della tua paura.
Mi raccomando, tutte le strategie vanno adottate separatamente: trova quella che funziona per te e "abusane"!
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